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PONTE CON L'ARCO IN PIETRA PIÙ GRANDE DEL MONDO

Il 19 luglio 1906 fu solennemente inaugurata la linea ferroviaria di Bohinj tra Jesenice e Gorizia, con la continuazione del percorso verso Trieste, allora porto principale dell’Impero Austro-Ungarico. Parte del collegamento fu anche il ponte di Salcano, diventato icona del percorso per modalità di costruzione, dimensioni e bellezza. Per questi motivi, il giorno dell’inaugurazione, il treno imperiale si fermò sul ponte con l’erede al trono Francesco Ferdinando e molti ospiti, che sono scesi dal treno per ammirare questa autentica meraviglia d’ingegneria, divenuta famosa per il più grande arco in pietra al mondo.

Otvoritev bohinjske železnice dne 19. 7. 1906Estratto da una cartolina con il titolo “Apertura della ferrovia di Bohinj il 19 luglio 1906. Treno di imperiale sul ponte ferroviario a Salcano vicino a Gorizia” (custodito dal Goriški muzej – Museo del Goriziano).

La costruzione del ponte ebbe inizio nella primavera del 1904, ma non senza problemi. A causa del terreno geologicamente inadatto sulla sponda sinistra del fiume Isonzo, i progettisti del ponte dovettero modificare la posizione della fondazione e aumentare l’apertura dell’arco principale dagli 80 metri originariamente previsti a 85 metri. In seguito a questo cambiamento, il ponte di Salcano conquista il primato tra i ponti in pietra su scala globale. La parte più difficile della costruzione fu l’erezione di una grande impalcatura di sostegno in legno sopra il fiume Isonzo, atta a sostenere i carichi durante l’installazione dei blocchi di pietra dell’arco. A causa dell’ampia apertura prevista, l’impalcatura al centro del ponte doveva essere sostenuta da un pilastro. La sua costruzione nel letto del fiume Isonzo, che durante le forti piogge mostra il suo carattere torrentizio, aveva causato i maggiori problemi ai costruttori, che dovettero usare il metodo pneumatico di fondazione in uno speciale cassone di cemento per raggiungere il fondo duro del fiume, situato 9 metri sotto il livello dell’acqua. L’altezza totale del pilastro portante in cemento dell’impalcatura era di 18 metri, in quanto doveva essere collocato fuori dalla portata dell’acqua alta.

L’elemento centrale e allo stesso tempo più impegnativo del ponte era l’arco. La sua costruzione iniziò il 1° giugno 1905. Al suo interno furono istallati blocchi di pietra grandi e pretagliati, del peso compreso tra 800 e 2.000 kg. Furono realizzati in calcare a conchiglia di alta qualità e molto duro proveniente dalle cave di Aurisina. Tutti i 1960 m3 di blocchi accuratamente lavorati e numerati furono installati in soli 18 giorni lavorativi. Le pietre furono poste contemporaneamente in sette punti diversi e disposte simmetricamente, ottenendo così un carico uniforme sull’impalcatura di sostegno. Durante tutto il percorso furono osservate con precise strumentazioni geodetiche le deformazioni e i cedimenti dell’impalcatura portante. Al termine della costruzione, fu rilevato con misurazioni che l’arco in pietra aveva ceduto solo 5 millimetri sotto il proprio peso, comprovando la solidità della sua costruzione.

Podporni oder za izgradnjo Solkanskega mostu nad Sočo. Vidna je postavitev prvih kamnitih blokovImpalcatura di sostegno per la costruzione del ponte di Salcano sopra il fiume Isonzo. Si può vedere il posizionamento dei primi blocchi di pietra (custodito da G. Humar).

Tra le opere di finitura nella costruzione della struttura del ponte fu prevista anche l’installazione di una ringhiera in stile secessionista, che era di due tipi: quella più ricca e decorata con corone di alloro si ergeva sopra l’arco principale, mentre quella più semplice era posta sopra gli accessi sinistro e destro al ponte.

Successivamente all’apertura della linea ferroviaria di Bohinj, il traffico principalmente di merci fu vivace, ma solo per un buon decennio. Durante la prima guerra mondiale, il 9 agosto 1916, le unità del genio austriaco, in ritirata dalle unità italiane, fecero saltare il ponte e ne distrussero completamente l’arcata principale, che crolla insieme alla ringhiera nell’Isonzo. Due anni dopo, in meno di due mesi, fu eretta una struttura temporanea in acciaio del tipo Roth-Waagner attraverso il fiume Isonzo, che aveva consentito di nuovo il traffico sulla linea. Fino ad allora, in nessuna parte del mondo era stata costruita una struttura di ponte temporaneo in acciaio più grande.

Nel 1925 le Ferrovie Italiane iniziarono il restauro definitivo del ponte e costruirono un nuovo arco in pietra leggermente più sottile. Nell’agosto del 1927 il ponte di Salcano brillava nella forma che conosciamo ancora oggi. Fu di nuovo messo alla prova durante la seconda guerra mondiale, quando fu colpito da una bomba aerea durante i raid aerei degli alleati anglo-americani che ne danneggio l’arco, ma resistette all’attacco. Protetto come patrimonio culturale dal 1985, è ancora ad oggi considerato il ponte con l’arco in pietra più grande del mondo.

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