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VLADIMIR MAKUC: In tutte le direzioni - Omaggio a Vladimir Makuc nel centenario della nascita

Vladimir Makuc è uno degli artisti più amati e riconoscibili del Novecento sloveno che, con il suo stile inconfondibile e la sua libertà creativa, è diventato un’icona visiva entrando di diritto nell’immaginario collettivo del paese, anche prima che gli venisse assegnato per la sua ricerca artistica il Premio Prešeren, la massima onorificenza in campo artistico della Slovenia.

Mostre al Castello di Kromberk:
Alla presenza dell'artista
Voliera
Leda, Europa e le altre

Vladimir Makuc

Il Goriški muzej Kromberk - Nova Gorica (Museo del Goriziano), che conserva un importante corpus di opere dell’artista, insieme alla Galerija Prešernovih nagrajencev Kranj, alla Mestna galerija Nova Gorica, alla Portopiccolo Art Gallery di Sisitiana e al Kulturni dom Gorica presenta una grande progetto espositivo dedicato a Vladimir Makuc per festeggiare il centenario della nascita. Nelle sei esposizioni che si sviluppano nel tempo e nello spazio, viene esplorato in chiave tematica e retrospettiva lo straordinario percorso dell’artista, nato a Solkan (Salcano) l’8 maggio del 1925.

Al Castello di Kromberk sono in mostra tre cicli tematici, sempre presenti nell’opera di Makuc, l’autoritratto, il tema degli uccelli e della mitologia, declinati in diversi generi e tecniche durante tutto il suo percorso artistico. Alla Villa Bartolomei invece viene affrontato il tema della stampa artistica, con al centro il torchio e le diverse lastre per l’incisione, conservati nelle collezioni del museo, veri e propri testimoni dell’inconfondibile linguaggio di Makuc.

Negli anni l’autoritratto diventa per lui un vero e proprio filone parallelo, producendone moltissimi con tutte le tecniche che padroneggiava. In essi, ambientati all’aperto mentre è intento a dipingere vedute, animali e persone armato di cavalletto, tela e pennello, il suo viso invecchia con il passare dei decenni, i paesaggi e i personaggi ricorrenti delle sue opere, dichiaratamente frutto di un ricordo fuori dal tempo, restano eternamente inalterati.

Vladimir Makuc

La rustica e graffiante poetica di Makuc raggiunge il suo apice, in tutte le tecniche da lui abbracciate, nell’iconica rappresentazione di uccelli e uccellini, creature alate che lo accompagneranno in tutto il suo percorso, dai ruspanti galletti di campagna della fine degli anni Cinquanta fino agli uccelli acquatici degli anni Duemila. Questi volatili sono il simbolo della libertà, della trascendenza e della leggiadria, nonché magici messaggeri fra mondi, sempre sospesi fra terra e cielo, e vengono regolarmente risolti dall’artista con la sua caratteristica esuberanza infantile, spesso anche aspra e grottesca.

La mitologia classica greca ha fortemente ispirato l’immaginario di Makuc, in particolare resta impressionato dall’arte della trasformazione di Zeus in numerosi celebri animali per portare a compimento le sue conquiste amorose, assumendo di sovente le sembianze di splendidi uccelli, tema iconico dell’artista. Makuc si concentra nello specifico sul mito di Europa che incontra Zeus in forma di toro, e di Leda che viene sedotta, sempre dal re degli dei, in forma di cigno, e sulla raffigurazione di numerose pastorelle, o ninfe dei boschi, che suonano il flauto in idilliache atmosfere campestri.

Spesso infine, nell’infinita libertà dell’autore, le sovrapposizioni di temi e situazioni, stratificando segni e messaggi, si sommano sulla superficie delle opere su diversi livelli visivi e semantici andando così a creare una nuova mitologia, una sorta di moderna mitopoiesi bucolica.

Mostra nella Villa Bartolomei: Stampare l'arte

Vladimir Makuc è stato un maestro indiscusso dell’arte grafica, ottenendo riconoscimenti e vincendo premi in patria e all’estero per le sue stampe e incisioni. Nella sua lunga carriera ha sperimentato diverse tecniche, partendo negli anni Cinquanta dalla xilografia è passato negli anni Sessanta all’acquaforte colorata in combinazione con l’acquatinta, che gli permetteva di ottenere morbidi passaggi di colori mantenendo però i grafismi incisivi. Si cimentò poi negli anni Settanta anche nella stampa a rilievo e infine dagli anni Ottanta in poi si concentrò sulla puntasecca a colori con interventi a pietra abrasiva.

Vladimir Makuc - Grafika, Vila Bartolomei

Alla Villa Bartolomei entriamo nello studio dell’artista e nel vivo del processo di incisione delle lastre e stampa della carta con il torchio, trovandoci al cospetto degli strumenti di lavoro originali del maestro.

Vladimir Makuc - Preša, Vila Bartolomei

Foto: Luka Carlevaris e Katarina Brešan

Luogo: Castello di Kromberk e Villa Bartolomei

Dal: 8 mag 2025
Al: 8 gen 2026

Curatori:
Katarina Brešan e Massimo Premuda

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